Marionette e giocattoli sono la passione del futurista Fortunato Depero, che dedica gran parte della sua attenzione alla produzione delle arti applicate, ovvero degli oggetti di uso quotidiano. Tutta la produzione dell’artista si caratterizza per l’uso di forme geometriche semplici, la scelta di colori accesi e la predilezione per un gusto fantastico e giocoso.
- Fortunato Depero nasce a Fondo in Val di Non il 30 marzo 1892
- La famiglia si trasferisce a Rovereto, dove Depero frequenta la Scuola di Arti applicate
- A 16 anni fa l’esame per entrare all’Accademia di Belle Arti di Vienna, ma viene bocciato, così inizia a lavorare come scultore
- A 21 anni si trasferisce a Roma dove conosce le avanguardie futuriste. Incontra e lavora con Giacomo Balla. Nel 1915 scrivono insieme un libro: “Ricostruzione Futurista dell’Universo”, proponendo una fusione delle diverse arti e un maggior coinvolgimento dell’arte nella vita quotidiana
- Durante la prima guerra mondiale Depero si arruola volontario, ma dopo pochi mesi viene esonerato per motivi di salute e, rientrato a Roma, prepara una mostra con più di duecento opere (oli, tempere, collage, costruzioni plastiche ecc.)
- A 24 anni si avvicina al mondo del balletto e dello spettacolo: si occupa di scenografie e di costumi teatrali. In quel periodo incontra anche molti artisti e poeti, viaggia e illustra racconti. A Roma mette in scena “i Balli Plastici”, uno spettacolo di marionette
- A 33 anni a Parigi, insieme a Prampolini e a Balla, rappresenta l’Italia all’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e due anni dopo realizza il libro imbullonato "Depero-Dinamo Azari", primo esempio di libro-oggetto futurista, nel quale l'artista esprime in pieno la sua fantasia grafica
- A 36 anni Depero si dedica in modo particolare alla grafica pubblicitaria realizzando molti manifesti (ditta Campari)
- Parte per l’America, dove rimane per quasi due anni, e lì lavora soprattutto nel campo della pubblicità e della scenografia teatrale
- A 39 anni, di nuovo in Italia, fonda e dirige a Rovereto la rivista "Dinamo Futurista", partecipa a numerose mostre nazionali ed internazionali e si dedica alla realizzazione di mobili, arredi, oggetti e pannelli decorativi
- Nel 1948 si trasferisce di nuovo negli Stati Uniti, dove cerca di pubblicizzare il nuovo materiale da lui utilizzato, il buxus
- A 64 anni ritorna a Rovereto dove completa la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento e l’anno seguente realizza la Galleria Permanente e il Museo Depero
- L’artista muore a Rovereto il 29 novembre 1960
LE OPERE DI DEPERO
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SITO MART - ROVERETO - CASA DEPERO
VIDEO BALLI PLASTICI - DEPERO
DEPERO DISSE...
"Quando vivrò di quello che ho pensato ieri, comincerò ad avere paura di chi mi copia"
“E’ ora di finirla con il riconoscimento dell’artista dopo la morte o in avanzata vecchiaia. L’artista ha bisogno di essere riconosciuto, valutato e glorificato in vita, e perciò ha diritto di usare tutti i mezzi più efficaci ed impensati per la réclame al proprio genio e alle proprie opere.”
“L'arte dell'avvenire sarà potentemente pubblicitaria.”
“L'artista è chimico, fisico, architetto. Soldato, pazzo...”